Teatro

Al Sociale di Trento una "Sagra della Primavera" araba

Al Sociale di Trento una "Sagra della Primavera" araba

Evocando lo spirito rivoluzionario della Sagra della primavera di Nijinski-Stravinskij, i coreografi tunisini Aicha M'Barek e Hafiz Dhaou, che da anni lavorano in Francia,raccontano le speranze suscitate dalla primavera araba nella costituzione di una Tunisia democratica.

Questa insolita "Sacre du Printemps"  dei coreografi tunisini Aïcha M’Barek e Hafiz Dhaou, che dal 2005 si sono installati a Lione, va in scena nell'ambito di Oriente Occidente al Teatro Sociale di Trento sabato 29 agosto alle ore 20.30.

Eppure i due coreografi tunisini, pur vivendo in Francia, restano le figure di riferimento del panorama artistico del loro paese. Gli spettacoli che creano offrono uno spaccato dell’immaginario che attraversa il percorso della loro vita: un viaggio continuo di andata e ritorno fra Tunisia e Francia. Il loro primo lavoro comune risale al 2003 quando creano il duetto Khallini Aich poi, nel 2005, decidono di formare una loro compagnia: Chatha. Nascono diversi titoli, tra cui il quartetto Khaddem Hazem, il quintetto VU, il solo Kawa, del 2010, omaggio al poeta e scrittore palestinese Mahmoud Darwish.

Le vicende politiche dell’emancipazione del popolo tunisino, a partire dalla primavera araba scoppiata nel 2011, hanno trasformato il loro vocabolario danzato e influenzato le creazioni successive divenute un monito di speranza e solidarietà verso un futuro migliore. Ne è l’incarnazione la loro ultima pièce Sacré Printemps! presentata alla Biennale de Lyon 2014. Così mentre le forze politiche del loro paese scrivevano una nuova Costituzione, i due autori liberavano la loro immaginazione portando in scena sette danzatori, la voce della cantante tradizionale tunisina Sonia M’Barek, la musica del gruppo post-rock lionese Zëro (loro fedele collaboratore) e una trentina di sagome di persone a grandezza reale ideate Dominique Simon e ispirate alle silhouettes di cartone dei martiri della rivoluzione che l’artista Bilal Berreni, alias Zoo Project (assassinato giovanissimo a Detroit nel 2013), posizionava nelle strade di Tunisi durante le rivolte.

Uno spettacolo che è monito costante - “ciascuno di noi esiste perché esiste anche l’altro” -,che afferma con convinzione che la diversità è ricchezza, e lo stare insieme forza. Gli autori ci dicono tutto questo attraverso una danza corale, uno spostamento spaziale all’unisono in costante tensione verso l’affermazione del gruppo che mai si sgretola anche quando il singolo tenta una propria legittimazione. É questa la primavera di Aïcha M’Barek e Hafiz Dhaou, la prima di una lunga serie. Ce ne saranno altre, come ricorda la scritta che troneggia a fine spettacolo sul telo bianco a lato del palco.

Teatro Sociale di Trento sabato 29 aosto ore 20.30